(Elisa Favilli)
Scrigni o tacite sentinelle di un sapere, che da secoli si tramandano nella mimica di mani, nella complicità di lettori che ne indagano le intimità più feconde, i libri restano simboli indiscussi di una memoria che non teme rivali. Bruciati nei roghi dell’ignoranza, negati tra le censure di politiche dittatoriali, essi sopravvivono tra le biblioteche di chi in essi proietta spaccati di un vissuto culturale. Andrea Mancini gioca sul concetto del libro – oggetto esaltandone la sua inusitata ma contemporanea dialettica di elemento non comprensibile. Denaturandolo della sua funzione di narratore, il libro si trasforma in colore, carta, foglio, parallelepipedo contenete impronte di chi negli anni ne ha impresso la propria presenza. Distesi in modo scomposto su se stessi, scompaginati o armonicamente impilati in colonne che spaghi trattengono in insindacabili silenzi, essi si modellano nelle rappresentazioni come attimi fugaci, come visioni di viaggiatori che distratti ne raccontano frammentari ricordi. Si scompongono le pennellate di Mancini nei piccoli cammei di sequenze di testi strappati alle ore serali, dove il colore del tramonto annuncia la fine del giorno e apre le porte alla notte. Micro istantanee di un macrocosmo che si compone nella descrizione o negazione di libri su cui la mente proietta una fine o un oltre fatto di un tempo che si rinnova nel coraggio di intraprendere o negare un viaggio culturale.
L’AUTORE
Elisa Favilli è una storica dell’arte. Ha curato per il Comune di Certaldo e con il patrocinio della Regione Toscana, gli eventi per le celebrazioni del VII° centenario della nascita di Giovanni Boccaccio, come la “Elegia di Madonna Fiammetta”, una performance di action painting eseguita da Cinzia Fiaschi e la Compagnia Dance in Action.