Navigare nel passato è possibile, forse è già accaduto e noi non lo abbiamo semplicemente mai saputo.
Ti avverto: questo non è un articolo scientifico ma una riflessione semiseria di un creativo appassionato di fantascienza su quanto potrebbe essere divertente la realtà fisica se fosse un film.
La fisica moderna teorizza nuove e sorprendenti possibilità di aggirare i paradossi e i limiti invalicabili della relatività. Teoria delle stringhe, teoria del multiverso, teoria dei molti mondi, curvatura spazio-temporale, sono alcune delle ipotesi che postulano l’esistenza di universi coesistenti fuori dal nostro spaziotempo, o comunque ancora estranee alla nostra esperienza diretta, che celebri studiosi della fisica quantistica come Hugh Everett, Stephen Hawking, Brian Greene, hanno da tempo valorizzato e dimostrato a compimento delle loro ricerche.
Il tempo non esiste. È soltanto il nostro modo di misurare i cambiamenti delle cose. (Carlo Rovelli)
Tuttavia, le domande ancora senza risposta sono sempre le stesse: esiste il tempo o é soltanto una nostra percezione? Saremo mai in grado di sviluppare tecnologie per viaggiare velocità vicine a quelle della luce? ma soprattutto: sono già stati sperimentati viaggi spazio-temporali?
Ognuno di questi ipotesi ci mostra un diverso modo di viaggiare nel tempo, diverso per mezzo di trasporto, per facoltà di arbitrio, per limiti di manovra, persino per interazione con il prossimo. Abbiamo già visto ognuna di queste ipotesi immaginate più o meno verosimilmente da scrittori e registi in alcuni memorabili racconti e film di fantascienza.
1. Il libero arbitrio e la “Macchina” del tempo.
Il primo viaggio nel tempo è il tipico trasporto con un mezzo pilotato tipo “macchina del tempo” ed il crononauta è lo scienziato pazzo di Ritorno al Futuro (1985) di Robert Zemeckis. Ogni passaggio indietro nel tempo è possibile senza limite di anni, la libertà di arbitrio è pressoché totale, tanto da causare la sparizione dalle foto di alcuni soggetti perché cancellati dal loro passato.
2. Primer, estenuanti microviaggi di poche ore con tanta fatica.
Di tipo analogo lo schema del film indipendente americano PRIMER del 2004, in cui gioca un ruolo determinante anche qui il veicolo macchina del tempo. Ma a differenza del precedente, qui non è possibile retrocedere a prima della costruzione dell apparecchio, cosa che a mio parere rende più logico e credibile il racconto. Questo schema è complesso come logicamente ce lo aspetteremmo, e la permanenza dei viaggiatori all’interno del dispositivo è in effetti pari al tempo del viaggio.
3. Codice sorgente. Tornando nel passato ma ricordando il futuro.
Source Code è un appassionante thriller del 2011 di Duncan Jones, tutto incentrato sulla ripetizione degli ultimi istanti di un treno destinato ad una strage provocata dall’esplosione di un ordigno il cui artefice é un criminale senza identità. Il detective in missione verrà sparato sulla scena del crimine tant’è volte quante ne serviranno per identificare il folle autore del gesto, prima di annientarsi ogni volta nello stesso modo. Il significato e scontato ma la tecnica ricorda che il passato può essere modificato ma solo relativamente a micro-eventi.
4. Il tempo come luogo fisico: la quinta dimensione.
Magistrale l’esempio filmico basato sulla teoria del wormhole di Einstein-Rosen narrato in INTERSTELLAR del 2014 diretto da Christopher Nolan. Forse il più spettacolare di tutti nel visualizzare il tempo come un luogo fisico ( il Tesseratto pentadimensionale dentro al grande buco nero) in cui ogni istante della vita di ognuno di noi possono essere visitati come il Gran Canyon o la valle dei templi. Impossibile però interferire con il nostro o altrui passato se non attraverso la gravità: l’unica forza fisica realmente capace di attraversare tutte e cinque le dimensioni.
5. Harry Potter. Rivedere e non toccare.
Un bellissimo esempio di ritorno al passato nel quale riesco a vedermi, a rivivere ma solo da spettatore inerte, i miei eventi, lo troviamo nell’episodio di “Harry Potter e il Prigioniero di Azcaban” (2004) diretto da Alfonso Cuarón, dove i tre ragazzi sono sulle tracce dei se stessi di alcune ore prima ma non potranno che inviarsi qualche messaggio sotto forma di sasso.ini o pigne volanti, alla stregua del presedente mezzo gravitazionale, poco o niente sta quindi cambiato nel futuro in questo viaggio, se non minimi dettagli, in obbedienza al paradosso del nonno
6. Donnie Darko. Il tempo senza tempo.
Quale miglior esempio di interazione con se stessi attraverso il salto dimensionale può raccontare un film dalle numerose incursioni di tipo “esoterico” come DONNIE DARKO del 2001 scritto e diretto da Richard Kelly, (al suo esordio) dove la contiguità temporale appare fisicamente rappresentata dalle apparizioni del personaggio come visioni del se stesso in altre forme, un esempio di realtà percepita, non vissuta, esattamente come ci dovrebbe apparire un aldilà multidimensionale.
7. John Titor e la teoria del “multiverso”.
E quanta teoria del multiverso troviamo nella leggenda metropolitana a noi più nota, quella di John Titor, il T-Traveller manifestatosi in uno dei web forum di inizio millennio, tra il 2000 ed il 2001 venuto a visitarci perché (sosteneva) inviato dal futuro a risolvere la sopravvivenza di un mondo distopico, quello del 2036, tramite il recupero di un codice informatico nascosto in un vecchio pc IBM.
La qual cosa non doveva però tutto sommato preoccuparci perchè non necessariamente cittadini di quella timeline, di “quel” futuro; stringhe di logica quantistica che ci lasciavano sperare in un futuro migliore del suo… anche se eravamo ad un passo dall’11 settembre 2001.
Vale la pena di ricordare che Il sedicente time_traveller americano parlò con precisione di date e dati dell’esperimento svizzero del CERN che avrebbe posto le basi per la costruzione di quel dispositivo elettromagnetico, da lui usato per il suo viaggio, più di dieci anni prima che ciò si verificasse davvero. Sorprendente che potesse esserne così bene informato un uomo dell’anno duemila.
Conclusioni
Ma quello che più ci sorprende è la possibilità che “qualcuno”, l’indomani di uno dei tanti esperimenti futuri, abbia in effetti già viaggiato nel passato – quindi nel nostro presente – per alcuni giorni o settimane interagendo con la nostra realtà come si trattasse di un “luogo” fisico da visitare anziché di un Tempo diverso dal suo.
Fa forse sorridere, ma anche sollevare inquietanti interrogativi, l’ipotesi che il Titanic possa essere affondato per effetto del grande aumento di massa causato da migliaia di visitatori del tempo sopraggiunti da lontani futuri nel vano tentativo di dissuadere Il capitano Edward John Smith da quella sciagurata rotta di collisione con il fatale iceberg, inutile perché impossibile – si sa – cambiare il passato da quello che è stato e non, dovremmo dire, da quello che “sarà”. Grazie dell’attenzione!
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